Gli striscioni a Cisano “La scuola è a scuola”. Anche a Cisano Bergamasco il Comitato dei Genitori hanno voluto accendere i riflettori sui diritti dei loro figli. Con autorizzazione del sindaco e del dirigente scolastico sono comparsi striscioni con il motivo che da settimane spopola nel mondo scolastico e non. Anche l’Istituto Comprensivo di Cisano Bergamasco si mobilita dunque. Si tratta infatti di un messaggio importante per riportare l’attenzione sull’importanza della frequenza scolastica per bambini e ragazzi senza gli ormai noti e deleteri limiti della DAD.
Tornare sui banchi è importante
Questa mattina a Cisano Bergamasco i genitori hanno provveduto ad appendere nei pressi delle scuole gli striscioni che guidano la protesta del mondo scolastico. L’autorizzazione del sindaco Andrea Previtali e del dirigente scolastico Mariateresa Di Guglielmo non si sono fatti attendere. “Il comitato genitori di Cisano, ha chiesto autorizzazione a sindaco e dirigente scolastico che hanno risposto prontamente favorevolmente. Abbiamo così dato seguito ad un’ iniziativa nata nel lecchese per sensibilizzare istituzioni e famiglie sull’importanza del rientro dei ragazzi a scuola. La speranza è che altri genitori aderiscano all’iniziativa appendendo un manifesto simile sui propri balconi. Perché la scuola é il futuro” ha dichiarato il presidente Alessandro Fornoni.
“Non vogliamo andare contro le disposizioni sanitarie o altro. Ci rendiamo conto della grave situazione pandemica in corso. Tuttavia vogliamo sensibilizzare le istituzioni politiche di non sottovalutare la difficoltà che stanno riscontrando parecchie famiglie. Nonché dei vantaggi di effettuare a scuola la didattica da un punto di vista pedagogico. Prima di tutto la scuola, il nostro futuro” ha concluso Fornoni.
La scuola va vissuta, perché non è solo scuola
La scuola si deve fare a scuola, con i compagni e gli insegnanti, tra banchi e lavagne. Perché non si tratta solo di apprendere nozioni di storia, imparare a fare di calcolo o sviluppare la conoscenza della grammatica e della sintassi. Andare a scuola è un diritto universale, anche se in alcune zone del nostro mondo globale funziona a tratti alterni. Perché a scuola si impara ad alzare la mano per prendere parola, a rispettare i tempi diversi tra compagni di classe nello svolgere un compito. Sui banchi di scuola inizi a condividere momenti di vita esterni alla famiglia. Inizi un percorso tutto tuo con impegni e orari da rispettare, scadenze e rapporti da gestire. Il bambino cresce, muove i suoi passi in un nuovo ambito. Che non è quello che ben conosce della famiglia, degli amici e dei vicini di casa.