Madonna di Caderizzi, festa e devozione

La Madonna di Caderizzi sarà celebrata venerdì 12 aprile. Considerata una festa molto importante a Pontida la tradizione vuole che cada precisamente il venerdì che precede la Domenica delle Palme ed ha una lunga tradizione. Nei pressi del Santuario si trova una fonte perenne ed una epigrafe raffigurante San Giovanni XXIII.

La Madonna di Caderizzi in festa

La Madonna di Caderizzi sarà celebrata venerdì 12 aprile. Durante la giornata tutte le Sante Messe si terranno a Caderizzi con una processione mattutina (9.30) ed una pomeridiana dedicata ai ragazzi. Presso il Santuario della Beata Vergine Addolorata di Caderizzi quest’anno si celebrerà quindi il centoquarantatreesimo anniversario del voto fatto dalla comunità pontidese nel 1876.

Un po’ di storia e curiosità

La storia del Santuario di Caderizzi è ricca di avvenimenti che testimoniano la devozione  alla Vergine Addolorata. Da alcuni documenti pare che lì, non più tardi del  1650, sorgesse una tribulina con l’affresco dell’Addolorata e che la costruzione della chiesetta risalga al 1683. Un primo ampliamento lo si colloca nel 1737 con l’erezione dell’altare dedicato a Sant’Antonio di Padova, alla Madonna del Carmine ed a San Bernardino di Siena, inaugurato l’anno successivo con il nuovo organo posto dietro all’altare. Dal 1746 ci furono diversi pellegrinaggi popolari all’Addolorata per implorare la fine ora di un’epidemia ora di una criticità. Nel 1779 a mettersi in cammino per chiedere una grazia non fu solamente la comunità pontidese ma intere folle venute da paesi vicini accompagnate dai loro parroci. Dopo cinque mesi di cielo costantemente sereno che minacciava i raccolti finalmente la Val San Martino ebbe la desiderata pioggia.

Il voto che scongiurò la moria di spose e madri

Ma fu appunto nel 1876 che il culto di Caderizzi divenne più solenne. In quell’anno infatti tutte le spose che stavano per divenire madri venivano colpite da un morbo a cui nemmeno la scienza medica dei tempi riuscì a farvi fronte. Si legge infatti che don Gian Battista Milesi, una domenica dal pulpito dell’abazia fece un appello alla Vergine dei Dolori “invitando tutta la popolazione a fare un voto all’Addolorata di Caderizzi per implorarne soccorso e liberazione”. Il voto consisteva quindi di fare ogni anno nella mattina del Venerdì di Passione – che ai tempi corrispondeva al venerdì che precedeva la Domenica delle Palme – una processione generale e solenne i cui tutte le madri e le spose avrebbero portato un cero in dono all’immagine della Madonna di Caderizzi. Non appena fatto il voto il flagello – che portò sgomento e desolazione dell’intera vallata – cessò. Nei pressi della chiesetta tuttora c’è una fonte da cui nemmeno nei periodi di siccità ha mai smesso di sgorgare acqua sorgiva. In quel punto sorge una sorta di grotta presso cui vengono portati fiocchi e pensieri che testimoniano le grazie ricevute. In questa località ricordiamo che – durante gli anni di studio presso il Collegio di Celana – era solito fermarsi da una zia che abitava nella vecchia casetta di fianco al Santuario Angelo Roncalli, oggi San Giovanni XXIII, quando era un bambino di soli dieci anni. La campana più grande presente nel campanile del Santuario riporta un’iscrizione a memoria della grazia del 1876.

Il legame con San Giovanni XXIII

Esiste un profondo legame tra Pontida e San Giovanni XXIII. Il piccolo Angelo Roncalli infatti ebbe un forte legame con il Santuario di Caderizzi, in virtù del fatto che la nonna paterna, Maria Faustina Rizzi, nacque e visse proprio nella casa attigua al Santuario della Madonna Addolorata. Quando il piccolo Angelino (così era chiamato familiarmente) venne iscritto presso il collegio vescovile di Celana si presentò il problema. Tra Sotto il Monte e Celana c’erano circa dieci chilometri di salita e discesa del monte Canto per poi risalire verso il collegio, percorso troppo impegnativo per un bambino da farsi quotidianamente. Ed ecco che trovarono la soluzione. Ogni lunedì mattina Angelino partiva da Sotto il Monte diretto al collegio di Celana facendo però tappa presso la nonna paterna per rifocillarsi. Terminate le lezioni tornava a Caderizzi dalla nonna soggiornandovi fino al sabato, quando, terminate le lezioni, risaliva il monte Canto per trascorrere la domenica con la famiglia a Sotto il Monte. Don Martino Cristoforoni, monaco di Pontida e cappellano del Santuario di Caderizzi negli anni 1965 – 1968 fece realizzare alla scultrice Renata Cuneo di Savona, a ricordo di quel legame, una grande lapide in marmo bianco di Carrara, ad altezza naturale di uomo, con la figura di Papa Giovanni XXIII benedicente una donna inginocchiata davanti a lui con un bambino in braccio.

L’epigrafe si trova nei pressi della fonte della Madonna, proprio di fronte all’antica facciata del Santuario. Il monumento venne benedetto ed inaugurato il 9 ottobre 1966 dal Priore – Parroco don Pietro Elli, alla presenza del fratello del Papa Giovanni XXIII, Zaverio, del nipote don Battista Roncalli e della stessa scultrice. L’ultima visita di Don Angelo Giuseppe Roncalli al Santuario di Caderizzi risale al 26 marzo 1915, quando fu invitato a tenere il discorso ufficiale alla ricorrenza dell’anniversario del “voto” delle mamme pontidesi.

Calendario delle S. Messe di Venerdì 12 aprile