Senso civico, quando i social aiutano

La mancanza di senso civico in soggetti adulti è sempre fonte di imbarazzo e sta diventando un vero problema. Come diceva il tanto amato Presidente della Repubblica Sandro Pertini “i giovani hanno bisogno di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo”. Tuttavia le ultime generazioni di genitori hanno qualche difficoltà. Se anche dei genitori dovessero essere esempi virtuosi per i loro figli, spesso ci pensa la società a diseducarli. Dando visibilità e spazio a veri esponenti dell’inciviltà dilagante o giustificandone comportamenti inammissibili. I social – se ben utilizzati – hanno già dimostrato di poter essere strumento per veicolare gli utenti verso esempi di buon senso civico.

Il senso civico, percezione delle proprie responsabilità

Il senso civico non è altro che la consapevolezza di far parte di una comunità, con le sue regole ed i suoi equilibri. Avere senso civico significa rendersi conto di essere in stretta correlazione con altri esseri umani e in qualche modo anche dipendere da loro. Significa quindi rispettare gli altri, il gruppo, la comunità e sentirsi parte integrante, sentire il senso di responsabilità oltre che di appartenenza. Il problema odierno non sta nella mancanza di esempi, ma nella poca visibilità concessa loro. Il tutto a vantaggio di casi umani che sfoggiano la loro arroganza e maleducazione con la benedizione dei media tradizionali e non che vanno alla ricerca di ascolti e click. La nuova tecnologia – spesso demonizzata per uso eccessivo od improprio – sta dimostrando di essere un valido supporto se usata con intelligenza. Semplici cittadini ma anche sindaci ed amministratori pubblici hanno iniziato a segnalare comportamenti incivili con post che diventano virali e diffondo la nuova consapevolezza del buon cittadino. A differenza dei media tradizionali i social sono molto democratici. Ognuno può dire ciò che pensa e soprattutto può leggere e soffermarsi su quello che ritiene più meritevole di attenzione. Ma soprattutto spesso le moltitudini di “like” traducono senza giri di parole la dura condanna che arriva dalla comunità per certi comportamenti.