“Come una foglia” per risalire alle origini

“Come una foglia” sarà presentato sabato 11 maggio alle 16 all’auditorium Sant’Alberto del Monastero di San Giacomo di Pontida. Una ricerca durata anni per risalire alle origini dei Donadoni, famiglia bergamasca che ebbe origine nel Medioevo. Rigore storico, la prova scientifica del dna e tanta pazienza che ha portato l’autore Stefano Perico in giro per l’Italia. Tuttavia pare che i primi Donadoni provenissero dalla Riviera di Pontida. Tra i discendenti troviamo artisti, poeti, attori ed anche un egittologo. Tra loro anche Roby Facchinetti dei Pooh, l’ex calciatore Roberto Donadoni e la bellissima attrice Gisella Donadoni. La presentazione di “Come una foglia” inizierà con un “volo” panoramico tra Gronfaleggio e Cà Bergnino per finire con una gustosa creazione della pasticceria “La Pasqualina” di Almenno San Bartolomeo. Prezioso il contributo di Provincia di Bergamo e Comune di Pontida.

“Come una foglia” che appartiene ad un albero

“Come una foglia” che appartiene ad un albero così Stefano Perico ha voluto risalire alle origini del cognome della nonna. “Fin da piccolo ho sempre avvertito un particolare legame con la casa di mia nonna in località Cà Bergnino,” località che si trova tra Mapello e Fontanella, frazione di Sotto il Monte Giovanni XXIII ci spiega l’autore. Si tratta di una casa del 1600 offre una vista mozzafiato su tutta l’Isola Bergamasca. “Nei giorni di cielo terso si vede tutta la Val Seriana fino agli Appennini” ha spiegato Perico. “Quando ho intrapreso queste ricerche ero spinto dal desiderio di conoscere le origini della mia famiglia. Tuttavia avevo già deciso che ciò che ne sarebbe uscito non doveva essere né una raccolta storica né un romanzo” ha precisato l’autore che non nega la natura romantica dell’inizio. “Questo libro oltre a ricostruire le origini dei Donadoni aiuta coloro che – come me – vogliano indagare sulle proprie origini. Ed è proprio per questo che ho cercato di far capire tra le righe cosa significhi fare ricerche negli archivi, incontrare i possibili discendenti e superare eventuali titubanze”. Per avvalorare le indagini svolte infatti Perico si è avvalso della genetica.

“Come una foglia” s’ispira a Seneca

Il titolo dell’opera non voleva essere banale. “Ho trovato ispirazione da una frase attribuita al grande filosofo che da un’idea di come si sia tutti interconnessi come le foglie di un albero”. Spesso ci sono cognomi che si somigliano e grazie ad un’accurata ricerca si scopre che vi è una discendenza. “E’ facile che i cognomi nascano da soprannomi o toponimi. Come gli Scotti di Mapello. Discendono dalla famiglia Maironi da Ponte. Il cognome Scotti deriva da un loro avo che aveva il soprannome di Scotto” ha spiegato l’autore. “Alla fine parlando di alberi genealogici siamo tutti foglioline” ha concluso Perico che sta già iniziando una nuova ricerca.

Archivi storici, araldica e dna

Archivi storici presso biblioteche, registri parrocchiali, ricerca degli stemmi araldici e genetica. Questi gli strumenti che l’autore ha avuto a disposizione. “Il test del dna mi ha permesso un balzo temporale. Grazie ai suggerimenti di un amico genetista appassionato di genealogia e la disponibilità di alcuni discendenti incontrati – sconosciuti tra di loro – abbiamo effettuato dei test” continua Perico. Contattato un laboratorio tedesco si è proceduto con il confronto del dna. Serve infatti corrispondenza di almeno sessantasei marcatori molecolari per certificare la familiarità. La prefazione, redatta dal professor Matteo Rossi, presenta in modo impeccabile l’opera “Come una foglia” che appare come un viaggio in cui pagina dopo pagina ti coinvolge. “Ne scaturisce una lettura sobria ed elegante, che non sottovaluta e tralascia il rigore storico che una pubblicazione come questa deve possedere” ha concluso Rossi.

Documenti antichi, titoli e discendenze

Il volume “Come una foglia” è una pubblicazione di circa 300 pagine con oltre 400 immagini. Immagini che narrano il passato giunto ai giorni nostri. Attraverso antichi documenti infatti la ricerca ha portato all’individuazione di discendenze e alla comprensione delle provenienze. Tuttavia preziosi documenti conservati nella Biblioteca Angelo Mai rivelano il riconoscimento a Cittadini dei Donadoni da Olera, da Bergamo, da Venezia, da Poscante e da Gronfaleggio (Riviera di Pontida). Nel Medioevo infatti il titolo di “cittadino” veniva riconosciuto unicamente a chi possedeva una casa all’interno delle Mura e pagava le imposte. Inoltre tra gli scritti trovati da Perico ci sono anche le Cittadinanze riconosciute ai Donadoni di Alzano Lombardo e di Pontida quali Antichi Originari Cittadini Nobili di Bergamo. Tra le donne della famiglia troviamo Camilla Donadoni, moglie di Augusto Pesenti, fondatore dell’impero industriale Italcementi. Tra le immagini anche una lettera di Papa Giovanni XXIII.

Forte presenza in Veneto ma non solo

Ma certamente non si esaurì tutto entro i confini bergamaschi. I Donadoni giunsero a Venezia e Trieste facendo fortuna come mercanti e svolgendo nobili professioni. Vi è motivo infatti di credere che il notaio Casimiro Donadoni, che si occupò della cessione del porto di Trieste da parte dell’Imperatore d’Austria, discendesse dai Donadoni di Pontida. Il bisnonno dell’attuale sindaco di Santa Margherita Ligure Paolo Donadoni proveniva da Bergamo. A Melfi troviamo Palazzo Donadoni, già nel XVI secolo infatti tal Geronimo Donadoni ne fu vice governatore. A Napoli giunsero dei Donadoni veneziani di origine bergamasca che furono banchieri. Anche in Puglia vi è un ramo della famiglia bergamasca. “Come una foglia” è un’opera che sa coinvolgere il lettore dal punto di vista storico e non solo. Interessanti infatti sono anche i cenni allo stile di vita dei tempi andati, al cibo ed ai luoghi ancora oggi visitabili.

Pontida e Olera, gli alberi genealogici dei Donadoni

L’atto notarile del 24 aprile 1228 menziona tal Simonum de Donadonibus da Olera, il capostipite dei due rami oggi distinti: i Donadoni di Poscante e i Donadoni di Nese. Anche l’albero genealogico dei Donadoni di Pontida presenta un tal Simone Cittadino di Bergamo come capostipite. Tuttavia si osserva una differenza temporale con l’albero genealogico di Olera non indifferente. Servirebbe dunque un test del dna per capire se le due discendenze abbiano la stessa origine.