Il Museo del Fallimento

Dal 2017 numerosi sono stati i visitatori del Museo del Fallimento. In Italia, maggiormente che in altri paesi, il fallimento è ancora un tabù. Tuttavia non sono poche le storie di straordinari successi che nascono proprio da fallimenti più o meno catastrofici. Manca infatti la cultura del concedersi il lusso di fallire. E spesso questo porta le persone a vivere i propri insuccessi come colpe da espiare, perdendo così molte opportunità. Una raccolta dei fallimenti commerciali più clamorosi per far capire che “sì, si può cadere… ma ciò che conta è rialzarsi”.

il ricercatore svedese Samuel West

Il Museo del Fallimento per imparare

Il Museo del Fallimento – Museum of Failure – nasce nel giugno 2017 a Helsingborg, in Svezia, dalla riflessione del ricercatore universitario Samuel West. Con un dottorato in Psicologia organizzativa ha visto nel fallimento il passo necessario per stimolare progresso ed innovazione. Tuttavia perché questo volano si attivi accorre che ci sia una discussione positiva a riguardo.

Perché è fondamentale infatti capire che dopo essere caduti ci si può rialzare, casomai sentendosi più forti di prima grazie all’esperienza. All’ingresso del museo capeggia una scritta evocativa. “Imparare è l’unico modo per trasformare un fallimento in un successo”. Una collezione quindi di oggetti della contemporaneità che non hanno avuto grande successo sul mercato, nonostante fossero promossi e distribuiti spesso da marchi e aziende di grande esperienza.

Museo itinerante

In questi due anni West ha girato il mondo per diffondere questo concetto molto semplice: il successo non è definitivo, il fallimento non è fatale. Los Angeles, Toronto, Shanghai, Pechino, Monaco di Baviera, Barcellona e Roma. A giugno organizzerà un minimuseo per un’azienda italiana a Milano, in forma privata.