La maschera umana e la ricerca di sé

“La Maschera Umana” è un film psicologico che evidenzia come la dirompente voglia di conoscere se stessi prevalga su tutto. L’amore di una madre, Rosa, che vuole proteggere il proprio figlio dal mondo e lui, Marco, che non vuole più compromessi. Il circolo “La Gemma” di Cisano Bergamasco venerdì 17 maggio alle 20.45 vi invita al doppio appuntamento. Presso “La Casa delle Associazioni” infatti ci sarà la proiezione de “La Maschera Umana”. A seguire la presentazione del nuovo romanzo “Tienimi la mano” di Massimo Alborghetti.

La Maschera Umana, il film

La Maschera Umana è un film del 2018 del regista bergamasco Massimo Alborghetti. L’istinto dell’andare alla ricerca di noi stessi fa cadere le maschere ed incontrare il proprio io può spaventare. “È in sostanza una riflessione esistenziale” spiega il regista. “Tuttavia potrebbe sembrare apparentemente un film a tinte forti ma in realtà è focalizza sulla ricerca di se stessi”. Marco nasce con una malformazione al viso. La madre Rosa lo cresce con una maschera per tutelarlo dal mondo. “Ma la ricerca della propria identità è più forte di ogni maschera ed il messaggio del film è universale” racconta Alborghetti. “La ricerca del proprio io, l’ emergere dal tutto e capirsi guardando quel viso riflesso nello specchio” continua il regista. “Si parla dell’ identità che ognuno di noi nasconde con maschere o muri ma che prima o poi bisogna tirare fuori ed affrontare”. Perché tuttavia l’istinto dell’andare alla ricerca di noi stessi fa cadere le maschere ed incontrare il proprio io può spaventare. L’amore di una madre, Rosa, che vuole proteggere il proprio figlio dal mondo e lui ormai adulto che non vuole più compromessi.

Il regista, il sogno e la determinazione

Massimo Alborghetti fin da piccolo scriveva storie e durante l’adolescenza arriva la passione per i video. “Diventare regista è stato un passaggio naturale per incanalare la creatività e la voglia di raccontare storie” spiega Alborghetti. “Questa professione ti porta a conoscere molte persone . Persone che si raccontano, che si interpretano. Incontri che ispirano dunque, che offrono sempre nuovi stimoli. In realtà la passione mi ha sempre aiutato nel realizzare film”. Realizzare un film richiede grande organizzazione, soprattutto se non hai alle spalle finanziatori. “Non è facile ma sicuramente essere determinato e molto chiaro con chi lavora nelle mie produzioni mi ha aiutato a superare le difficoltà. Si tratta di difficoltà perlopiù organizzative, ossia trovare gli attori che rispecchino i personaggi, individuare i posti dove girare le scene ed incastrare gli impegni di tutti. Il vero inconveniente è il basso budget che a volte ti costringe ad accontentarsi” conclude il regista. Le scene de “La Maschera Umana” sono state girate nella città di Bergamo.

La ricerca degli attori

I protagonisti sono interpretati da attori professionisti e perfetti neofiti. Irene Mannino nei panni di Rosa, la mamma. “L’ho vista durante uno spettacolo teatrale di un amico e mi sono detto “è lei”. Sono riuscito a convincerla e mi ha donato un intenso personaggio”. Per l’interpretazione di Marco – il protagonista – sono stati necessari tre attori a significare i diversi momenti della vita. Leonardo Mazzoleni interpreta Marco in età scolare mentre per il periodo adolescenziale è il talentuoso Mirko Pianetti, che ha già lavorato in altre produzioni. “Il protagonista adulto invece l’ ho trovato grazie ad un’ amica” spiega il regista. “Cercavo un viso ma sopratutto gli occhi identici all’adolescente ed ho incontrato Gianfilippo Baio. Non aveva mai recitato ma aveva voglia di provarci e soprattutto la mente aperta per lasciarsi plasmare da me”. A conti fatti questo film è venuto alla luce dopo due anni e tanta, tanta determinazione. “E’ stata una bella collaborazione con attori professionisti e non, ma sopratutto con la passione per il cinema ad unirci” ha concluso Alborghetti.