Non vi lasceremo soli con il Covid19

Lo slogan ridondante del “Non vi lasceremo soli” spesso viene usato nei primi giorni da una tragedia. Poi purtroppo la quotidianità riprende piano piano il suo passo e qualcuno solo ci resta poi davvero. Durante l’emergenza per il terremoto del 2016 nel Centro Italia è nato un legame che nemmeno l’emergenza Covid19 può scalfire. E’ quello che c’è tutt’oggi tra il Comune di Cisano e la Casa di Riposo A. Chierichetti di Gagliole, in provincia di Macerata. Il giorno di Pasqua due volontarie della Protezione civile di Cisano Bergamasco si sono messe in viaggio per consegnare materiale sanitario alla struttura marchigiana. Un anno fa fu promossa una raccolta fondi per l’acquisto di un generatore di emergenza.

Non vi lasceremo soli con il Covid19

Non vi lasceremo soli, la promessa mantenuta

Sentirsi dire “Non vi lasceremo soli” fa effetto, soprattutto quando in una notte hai perso tutto ed hai bisogno di una mano tesa. Tuttavia quando – anche nei momenti più difficili come l’emergenza in corso – ci si ricorda di chi ha bisogno si passa dalle parole ai fatti. E questo non è certo un momento facile per Bergamo ed i Bergamaschi tutti. Il Comune di Cisano Bergamasco ed altri benefattori hanno infatti donato un carico di materiale sanitario e dispositivi di protezione individuale per gli operatori della Casa di Riposo A. Chierichetti di Gagliole. Si tratta dunque di mascherine chirurgiche, di PFF2, traverse, pannoloni, presidi per medicazioni, gel igienizzanti, disinfettanti ed anche alcune colombe: nonostante tutto è Pasqua. Per evitare lo smarrimento del carico e ridurre tempi e spese di consegna due volontarie della Protezione civile GAL di Cisano Bergamasco la mattina di Pasqua si sono messe in viaggio per consegnare il materiale alla residenza protetta marchigiana.

Permessi, protezioni e sveglia prima dell’alba

Il sindaco di Cisano Bergamasco Andrea Previtali per il viaggio ha dotato le volontarie di un documento che permettesse loro di giungere a destinazione senza intoppi firmato anche dal presidente della Protezione civile locale. “Siamo partite alle 3 del mattino per giungere a Gagliole in mattinata e poter rientrare a Bergamo in serata in quanto io domattina mi alzerò presto per andare al lavoro” spiega la volontaria Marisa Barelli. Partite da poco a Lomagna si ritrovano un dispiegamento di mezzi di soccorso: i Vigili del Fuoco sono intenti nello spegnere infatti un incendio sul tetto di un immobile lungo la Strada Provinciale 342, sul posto anche diverse pattuglie di Carabinieri.

Lungo i circa cinquecento chilometri incontrano durante le soste nelle aree di servizio non incontrano nessuno fatta eccezione per due pattuglie delle forze dell’ordine. “Vedere l’autostrada deserta fa un effetto strano. Negli oltre mille chilometri percorsi durante la giornata pochissime auto (nemmeno una decina) e qualche tir” continua Barelli. Nelle aree di sosta il deserto. Niente caffè al bancone come da prescrizioni: una volta pagato si attende che sia pronto quanto ordinato per prendere il tutto e spostarsi all’esterno per la consumazione. Cose che si sanno guardando la tv, ma viverle è un’altra cosa.

Non vi lasceremo soli con il Covid19

Sorrisi che attraverso i vetri giungono al cuore

Giunte a destinazione per scaricare le donazioni si è dovuto osservare una procedura specifica che evita i contatti con gli operatori. In osservanza dalle recenti norme di sicurezza occorse per contrastare i contagi Covid19 e proteggere gli ospiti la responsabile Emanuela Sciama. Tuttavia attraverso le vetrate abbiamo potuto salutare gli ospiti della struttura che ci conoscono. E’ qualche anno che vengo qui e ogni volta mi ricordo i loro nomi, le loro storie di vita e sono sempre lì, nel mio cuore” racconta Barelli che oramai a Gagliole si sente di casa. Toccanti sorrisi emozionati degli ospiti. Si avvicinano alle vetrate, dapprima curiosi poi – riconoscendo i volti al di là del vetro – iniziano a salutare, sorridono, mandano baci ed il cuore delle volontarie si scioglie.

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