I continui cambiamenti in atto renderanno alcune aziende più forti, come succede al carattere dei singoli uomini che affrontano le avversità della vita con determinazione e spirito di adattamento. Tuttavia in questo momento molte aziende italiane – e non solo – dopo aver affrontato le difficoltà derivanti dall’emergenza Covid-19 si ritrovano con nuovi cambiamenti. Spesso senza aver avuto il tempo per metabolizzare i due anni appena trascorsi. Aumento prezzi materie prime, aumenti costi dell’energia, difficoltà a reperire nuovi collaboratori in azienda e ora anche le conseguenze derivanti dalla guerra in corso tra Russia e Ucraina.
Se i cambiamenti in atto possono divenire una sfida per aziende come la Vitali Spa, il conflitto che da settimane ha messo in allerta tutto il mondo è invece una questione che può essere affrontata in un solo modo: con la diplomazia. “In quadro non certo di semplice soluzione ci stiamo organizzando. Ogni crisi porta molteplici cambiamenti e stiamo cercando di affrontare la situazione al meglio” spiega Massimo Vitali, presidente della storica azienda di Cisano Bergamasco.
Cambiamenti in atto e la guerra in Europa
Già la scorsa primavera i prezzi di determinate materie prime e semilavorati avevano subito un incremento a causa della difficoltà nel reperirli. Il rallentamento dovuto alla pandemia mondiale ha difatti causato un decremento – o anche solo un forte rallentamento – della produzione in diversi settori e aree economiche. Oggi in aggiunta all’aumento dei prezzi del comparto energetico giunge a sconquassare gli equilibri a fatica mantenuti il conflitto tra Russia Ucraina.
“Non vedo altra soluzione se non la via diplomatica. La mia speranza è che si riesca a convergere su accordi che pongano fine a questo conflitto. Una guerra non porta mai a nulla di buono ed il mio pensiero va a quelle persone che oggi si ritrovano a dover lasciare la loro terra per portare in salvo i figli” commenta Massimo Vitali.
Da Udine per portare aiuti e solidarietà
Se nelle stanze dei bottoni a livello internazionale si fa fatica a portare avanti il dialogo per porre fine a questo conflitto incomprensibile, ecco che tra la gente comune non si ferma la solidarietà. Il 9 marzo l’appello della trasmissione LE IENE ha sortito infatti la risposta che si sperava. Una carovana di mezzi ha raggiunto una cittadina polacca per portare aiuti e ospitare in Italia i profughi che hanno raggiunto i paesi confinanti per mettersi in salvo.
Sabato 12 marzo alcuni dipendenti della Vitali Spa e l’AD Cristian Vitali – accogliendo l’appello di Cologno Monzese – si sono messi in viaggio per raggiungere Udine. Dalla città friulana infatti è quindi partito il convoglio umanitario diretto in Polonia. Dopo l’appello lanciato la sera di mercoledì 9 marzo i dipendenti dell’azienda cisanese hanno organizzato una raccolta di aiuti. Cibo a lunga scadenza, materiale per l’igiene, coperte e vestiti. Un tam tam solidale tra i dipendenti, le loro famiglie e la proprietà. Giunti nella città di Przemyśl oltre alle donazioni di beni di prima necessità è stato distribuito anche abbigliamento tecnico adatto alle temperature ancora rigide fornito dall’azienda cisanese.