San Giovanni XXIII, Santuario di Caderizzi

Esiste un profondo legame tra Pontida e San Giovanni XXIII fin da quando questi era solo un bimbo. Il piccolo Angelo Roncalli ebbe infatti un forte legame con il Santuario di Caderizzi, in virtù del fatto che la nonna paterna, Maria Faustina Rizzi, nacque e visse proprio nella casa attigua al Santuario della Madonna Addolorata. Nel marzo 1915 vi tenne il discorso per la celebrazione del “voto” delle mamme pontidesi. Domenica ci sarà la camminata lungo il sentiero “Sulle Orme del Papa Buono” organizzata dalle associazioni Carvico SkiRunning e Monvico.

San Giovanni XXIII e Santuario di Caderizzi

La nonna paterna a Caderizzi

San Giovanni XXIII ebbe un forte legame con la Bassa Val San Martino. Quando il piccolo Angelino (così chiamato familiarmente) venne iscritto presso il Collegio Vescovile di Celana si presentò il problema. Tra Sotto il Monte, dove il piccolo viveva con la famiglia, e Celana c’erano circa dieci chilometri di salita e discesa del monte Canto per poi risalire verso il collegio. Un percorso troppo impegnativo per un bambino di soli dieci anni da farsi quotidianamente. Ed ecco che trovarono dunque la soluzione. Ogni lunedì mattina Angelino partiva da Sotto il Monte diretto al collegio di Celana facendo tuttavia tappa presso la nonna paterna per rifocillarsi. Terminate le lezioni ogni giorno ritornava a Caderizzi dalla nonna soggiornandovi fino al sabato. Terminate le lezioni settimanali quindi risaliva il monte Canto per trascorrere la domenica con la famiglia a Sotto il Monte.

San Giovanni XXIII a Caderizzi

Nel 1915 la sua benedizione alle mamme

Don Martino Cristoforoni, monaco di Pontida e cappellano del Santuario di Caderizzi negli anni 1965 – 1968 incaricò la scultrice Renata Cuneo di Savona. Una grande lapide di marmo bianco realizzata a ricordo di quel legame. L’opera raffigura infatti Papa Giovanni XXIII benedicente una donna inginocchiata davanti a lui con un bambino in braccio. La lapide si trova nei pressi della fonte della Madonna, proprio di fronte all’antica facciata del Santuario. A benedire ed inaugurare il monumento il 9 ottobre 1966 il Priore e Parroco don Pietro Elli. Presente Zaverio Roncalli, fratello di Papa Giovanni XXIII, ed il nipote don Battista Roncalli (che divenne parroco a San Gregorio nel 1981) nonché la stessa scultrice. L’ultima visita di don Angelo Giuseppe Roncalli al Santuario di Caderizzi risale al 26 marzo 1915. In quell’occasione tenne il discorso ufficiale per celebrare la ricorrenza dell’anniversario del “voto” delle mamme pontidesi.

San Giovanni XXIII e Santuario di Caderizzi

Il voto all’Addolorata di Caderizzi del 1876

Nel 1876 il culto del Santuario di Caderizzi divenne più solenne. In quell’anno infatti tutte le spose che stavano per divenire madri venivano colpite da un morbo a cui nemmeno la scienza medica dei tempi riuscì a farvi fronte. Si legge infatti che don Gian Battista Milesi, una domenica dal pulpito dell’abazia fece un appello alla Vergine dei Dolori “invitando tutta la popolazione a fare un voto all’Addolorata di Caderizzi per implorarne soccorso e liberazione”. Il voto consisteva quindi di fare ogni anno nella mattina del Venerdì di Passione – che ai tempi corrispondeva al venerdì che precedeva la Domenica delle Palme – una processione generale e solenne i cui tutte le madri e le spose avrebbero portato un cero in dono all’immagine della Madonna di Caderizzi. Non appena fatto il voto il flagello – che portò sgomento e desolazione dell’intera vallata – cessò. Nei pressi della chiesetta tuttora c’è una fonte da cui nemmeno nei periodi di siccità ha mai smesso di sgorgare acqua sorgiva. In quel punto sorge una sorta di grotta presso cui vengono portati fiocchi e pensieri che testimoniano le grazie ricevute. La campana più grande presente nel campanile del Santuario riporta un’iscrizione a memoria della grazia del 1876.